Gli interpreti vi trasporteranno nell’evolversi di una magnifica leggenda dove la protagonista, una Pastorella, è alla ricerca di risposte ai perché della vita.
Perché tanto male? Perché odio e schiavitù? Cos’è quel sentimento struggente di malinconia, commozione e passione? Si potrebbe definire amore?
Dopo aver chiesto al Sole, simbolo di divinità, ed aver ascoltato la voce di Roah, personaggio allegorico che rappresenta l’espressione e lo spirito della perfezione nella natura, il saggio Sciamano risponderà ai suoi interrogativi. Le Spie, assetate di potere, la inseguiranno lungo tutta la narrazione per riferire al Primordio e alla Primordia, capi della tribù della Tigre cui appartiene la Pastorella, tutti i suoi movimenti e facendo di tutto per ostacolarla nella sua libera corsa verso la verità.
Grazie all’aiuto dei Capi della tribù del Leone, lo Sciamano la condurrà per mano verso la sua meta. Nel suo percorso riuscirà a rendere docile la Tigre, che azzanna o risparmia i condannati abbandonati nella foresta per decidere della loro vita o morte.
La Pastorella si inoltrerà, poi, in una tenera storia d’amore con un Pastorello, abbandonato da neonato nella foresta, ma raccolto, salvato e cresciuto dallo stesso Sciamano.
I due, unendosi anche alla buffa figura di un giovane personaggio, che imita i movimenti di una Scimmietta, e alla Matta del Villaggio riusciranno a portare la pace in tutte le tribù. Insieme assistono anche alla spettacolare la scena in cui i Piedi di Luce proiettano la Pastorella in un’altra dimensione dove fanno eco brani tratti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti umani e dal Deuteronomio.